IVONNE LA  - La Spezia Trasgressiva

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IVONNE LA "BRUTTA" - 3^ puntata

Abbiamo fumato una sigaretta e Ivonne mi ha parlato a lungo della sua vita tribolata, del suo compagno che l'aveva lasciata e dell'ipocrisia della gente. Ma anche, e con orgoglio, di sua figlia che per fortuna era bella e non avrebbe sofferto come lei. Io, come al solito, non le ho promesso niente. Ho detto che avevo rapporti saltuari con altre donne mature, nel rispetto dell'igiene e della salute reciproca, ma senza vincoli d'amore o di interesse.
- Tu mi piaci così come sei, Ivonne. Se vuoi, potremo incontrarci ogni tanto, dopo esserci sentiti al telefono uno o due giorni prima. Una amicizia intima, niente di più e niente di meno...
- Certo che voglio! I pochi uomini con cui sono stata mi hanno solo preso in giro. Sono contenta che tu sia sincero...
Chiarite le cose, era il momento di una sana scopata. Come da manuale, quando si scopa una femmina in menopausa che non lo fa da anni, l'ho penetrata in due fasi. Ungendole prima la figa rossa e calda con del lubrificante vaginale ed allargando il foro, anzi il suo "traforo", con le dita. Sentivo il fiato un po' pesante contro la mia faccia e, pur con tutto il rispetto, tenevo gli occhi chiusi per ottenere un'erezione soddisfacente dopo il bocchino e la sborrata di antipasto. Eppure ero determinato, riuscire a far godere una donna così brutta mi rendeva felice, mi piaceva e volevo che piacesse anche a lei.
Per rendere le cose più facili per tutti e due, abbiamo concluso con una lunga e gioiosa "pecorina", un bell'orgasmotto a testa, e ci siamo salutati scambiando i numeri di telefono.
Qualcuno, nei post di commento dei miei racconti, ha scritto che sono un pervertito, un depravato, e forse ha ragione. Ma io non mi sento così, mi piace pensarmi come un uomo che gode facendo godere quelle femmine che, per l'età avanzata, per bruttezza o per una qualsiasi ragione, hanno rinunciato alla loro vita sessuale. Del resto, devo ammettere che anch'io sono in là con gli anni e non bello, e probabilmente questo mi rassicura e rende più facili le mie "conquiste". Comunque ribadisco il mio motto, citando Marcel Proust che disse: "Lasciamo le donne belle agli uomini senza immaginazione!".
Nelle mie "storie di vita", uso tutte le precauzioni per rispettare la loro privacy, modificando i nomi ed i luoghi, e sfido chiunque ad affermare che le tratto male o le prendo in giro. Semmai, tra le righe, traspare un'accusa a tutti gli uomini ipocriti che trattano le donne come oggetti, e scartano le mogli invecchiate o le femmine che non rispettano i falsi canoni di bellezza imposti dai mass-media.

FINE

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